"Un buon progetto non solo si vede. Si sente."

È da qui che comincia il mio lavoro.
Una visione dell’architettura che mette al centro l’essere umano e i suoi bisogni profondi.

Chi sono

“Come vuoi che si senta chi si trova in questo luogo?”

Mi chiamo Martina Battaglini. Ho studiato architettura tra La Sapienza e il Politecnico di Milano, e per dieci anni ho lavorato in diversi studi internazionali, seguendo progetti di ogni tipo.

Eppure, nessuno mi aveva mai posto questa domanda.

Poi ho scoperto la psicologia architettonica e da quel momento, la mia rotta è cambiata per sempre.

Martina Battaglini - about

Fino a poco tempo fa, i miei obiettivi erano simili a quelli di molti colleghi architetti:

costruire, creare, lasciare un segno tangibile nel mondo.

Grazie allo studio della psicologia architettonica, a una curiosità inesauribile e al desiderio di contribuire a un cambiamento più profondo, mi sono invece ritrovata nelle vesti di osservatrice.

Con mente analitica, spirito critico e un bisogno insaziabile di capire il perché delle cose, ho iniziato a guardare lo spazio in un altro modo: non più come qualcosa da modellare, ma come qualcosa da ascoltare.

È così che è nato Secondo Misura: da una svolta personale, diventata una visione condivisa su come ripensare il nostro modo di abitare, vivere e progettare gli spazi.

La bussola di Secondo misura

Le fondamenta invisibili del mio lavoro:

Cura

È l’intenzione profonda che guida ogni scelta progettuale. Cura è ascolto, accoglienza, rispetto dei bisogni, delicatezza nelle soluzioni.

Consapevolezza

È lo sguardo lucido e presente su ciò che ci circonda. È comprendere che l’ambiente non è neutro e imparare a riconoscerne gli effetti.

Connessione

Tra spazio e identità, tra progettista e persona, tra interno ed esterno. Ogni ambiente interagisce con te.

Il cuore del progetto

Architettura che nutre benessere, relazioni e quotidianità.

Credo che l´architettura sia molto di più di una semplice questione tecnica o estetica.

Ogni spazio che abitiamo lascia un’impronta: nei pensieri, nelle emozioni, nella qualità della nostra vita.

Divulgo un modo di progettare più consapevole, umano e orientato ai bisogni.

Un approccio che intreccia psicologia, neuroscienze e progettazione per restituire allo spazio il suo ruolo originario: quello di prendersi cura dell’essere umano.

Promuovo l’uso dello spazio costruito in modo preciso, efficace e responsabile.

Un’architettura a supporto dell’essere umano capace di migliorare la vita quotidiana, ridurre lo stress ed elevare la qualità della vita del singolo e della comunità per città e luoghi più vivibili che supportano relazioni sane, benessere psicofisico e produttività.